Congiuntura e Mercati – Maggio 2019

La percezione diffusa di un ciclo in deterioramento si è ridimensionata a partire dalla primavera, quando le prime avvisaglie di una stabilizzazione degli indicatori anticipatori ed un sollievo dal clima d’incertezza hanno avviato una riconfigurazione delle traiettorie prospettiche del ciclo mondiale.

Nell’ultimo rapporto di aprile il FMI ha comunque rivisto al ribasso la stima di crescita per l’economia globale al 3.3% (-0.2 da gennaio), valore che implica un rallentamento rispetto all’anno scorso (3.6%). Già dal 2020 l’espansione dovrebbe riaccelerare sino al 3.6% (dato invariato), sui ritmi del 2018.
Il ciclo rimane solido negli Stati Uniti: il PIL ha mostrato un incremento robusto nel primo trimestre (+3.2% su base annualizzata); inoltre, il flusso di dati congiunturali continua a dare conferme del buono stato dell’economia. La Fed ha confermato anche nell’ultima riunione (1° Maggio) l’intenzione di mantenere fermi i tassi lungo tutto il 2019.
Nell’Eurozona il prodotto aggregato è aumentato dello 0.4% su base congiunturale nel primo trimestre, segnando un’accelerazione di due decimi rispetto al periodo precedente. Dopo un avvio d’anno particolarmente debole, a partire da marzo il flusso di dati congiunturali ha ripreso gradualmente tono, facendo intravvedere segnali di una potenziale ripartenza della congiuntura nella seconda metà dell’anno. La BCE nel meeting del 10 aprile ha confermato integralmente l’assetto di politica monetaria, imperniato sulla prospettiva di tassi stabili almeno fino alla fine dell’anno.