Il passo dell’economia mondiale ha rallentato nel corso del 2019 (da 3.5% a 2.9% secondo le stime FMI), ma nel quarto trimestre sono comparsi segnali importanti di risveglio dell’attività industriale che fanno presumere una congiuntura più tonica nei prossimi mesi.
Le condizioni finanziarie si sono confermate piuttosto distese anche nelle settimane finali dell’anno, non solo per l’azione espansiva esercitata dalle principali politiche monetarie, ma anche per l’evoluzione positiva dei fattori di rischio esogeni che hanno lungamente limitato l’espansione del sistema. Gli asset investiti sono stati ancora favoriti da questa situazione. Dopo i ribassi dei tassi e gli allentamenti quantitativi effettuati nel corso del 2019, Fed e Bce dovrebbero confermare i rispettivi assetti di politica monetaria lungo tutto il 2020.
Il voto britannico che ha assegnato una solida maggioranza ai Conservatori ha finalmente consentito di fissare una data per Brexit (31 gennaio 2020) sbloccando una situazione che, comunque, mantiene grandi incertezze. Cina e Stati Uniti sono giunte ad un accordo sul commercio che scongiura quantomeno una recrudescenza dei dazi e apre spazi per future nuove contrattazioni.