congiuntura e mercati – novembre 2017

* Nell'aggiornamento di ottobre, il FMI ha aumentato di un decimo le previsioni del reddito globale per l'anno corrente (3.6%) ed il prossimo (3.7%), confermando l'evoluzione favorevole del ciclo, per un'intensità di crescita finalmente allineata alla media di lungo periodo. 

* Eurozona concorre in misura significativa alla spinta dell'economia mondiale, beneficiando di una revisione aggregata per ben sette decimi di punto nel biennio, quattro nell'anno in corso (2.1%) e tre nel prossimo (0.9%). Dentro l'Unione, lo scarto più favorevole delle stime è appannaggio dell'Italia, che guadagna un punto pieno, pur conservando dinamiche di crescita inferiori alla media europea (1.5% e 1.1%). 

* Negli Stati Uniti il reddito è aumentato del 3.0% annualizzato nel terzo trimestre, valore comunque condizionato dalla distruttiva stagione degli uragani. La condizione strutturale permane alquanto solida e congruente con una nuova mossa restrittiva della Fed a dicembre, ormai prezzata quasi pienamente dai mercati.  

* In Eurozona crescita vigorosa (PIL +0.6% nel terzo trimestre) e inflazione modesta (1.4% ad ottobre) hanno costituito il terreno su cui è maturata la svolta della BCE, che nella riunione di ottobre ha annunciato le modifiche al governo della politica monetaria. L'estensione temporale del QE per altri 9 mesi, combinato ad un ritmo di acquisti dimezzato a 30 miliardi, assicurano condizioni monetarie accomodanti a lungo. L'euro è scivolato a 1.16, ai minimi di tre mesi.